Bombardamenti Fidenza

Descrizione

Dopo Parma, Fidenza fu la città del Parmense maggiormente danneggiata dai bombardamenti. Il 2 maggio 1944 vi fu il primo attacco aereo, con effetti devastanti: 33 morti e una cinquantina di feriti. Gravi furono anche i danni agli edifici, specialmente nei dintorni del Duomo. Tra i morti di questo prima azione aerea si contavano molti forestieri, giunti a Fidenza come sfollati proprio per sfuggire ai bombardamenti. Da questo momento in più si susseguirono numerosi attacchi, Il più drammatico, una decina di giorni dopo, il 13 maggio 1944, nella stessa giornata in cui Parma subiva il peggiore bombardamento della sua storia. Quel giorno il cielo di Fidenza fu solcato da 108 apparecchi quadrimotori, seminando morte e distruzione: 113 furono le vittime. I danni furono estesi su tutto il centro storico. Altri e numerosi attacchi colpirono la città di Fidenza fino alla fine della guerra: le ultime incursioni ebbero luogo ad aprile del 1945, durante la ritirata tedesca.

Testimonianza di Walter Pellegrini del bombardamento del 2 maggio 1944, riportata nel volume di Barbieri, La popolazione civile di Parma nella guerra, op. cit., p. 235

Era un maggio più primaverile degli attuali, con un sole caldo inondante una terra che pur densa di vegetazione sembrava spoglia di vita. L’ingannevole calma di taluni giorni dell’ultimo conflitto era propria di quel 2 maggio 1944. La guerra era in atto ormai da tanto, da troppi anni, le notizie funeste giungevano in continuità eppure si “vegetava” insolitamente tranquilli. Già le grandi città aveva conosciuto il morso delle bombe aeree, ma perché queste dovevano cadere su Fidenza? Non era da pensarsi; che importanza aveva Fidenza nel vasto teatro bellico che abbracciava mezzo mondo? Così a mezzogiorno tutti i fidentini avevano rinnovato la patriarcale seduta accanto al tavolo per consumare il pasto quotidiano; alle tredici qualcuno stava ancora a tavola, molti si concedevano l’abituale siesta pomeridiana, quando la sirena, suono abituale anche quella, emetteva i suoi lamentosi segnali. Nemmeno il tempo di guardare in alto verso il cielo ove altissimi si libravano cinque bombardieri, che una serie di scoppi ed un ruinare di macerie alzavano un’alta nube di polvere su uno dei più vecchi quartieri della città, quello che andava da P.za Garibaldi alla Cattedrale. Sulla città erano state sganciate 36 bombe da 250 kg: parte erano cadute nei pressi della sottostazione elettrica e una ventina nel centro abitato ove oltre trenta case erano state distrutte o gravemente danneggiate.

Testimonianze del bombardamento del 13 maggio 1944, riportata nel volume di Barbieri, La popolazione civile di Parma nella guerra, op. cit., p. 239-240:

Ismene Magnotti:

Mi trovavo nelle scuole elementari e mi salvai per miracolo, perché le bombe non mi caddero molto vicino: ne sentino però gli scoppi, le schegge sibilare, udivo le urla della gente, vedevo le case crollare: mi parve il finimondo. Tornai verso casa con un facile triste presagio nel cuore e tuttavia con la speranza che ai miei non fosse capitato nulla di irreparabile. Appena entrai nel cortile di casa invaso dalle macerie, nel vedere alcuni arti affioranti che credetti di mio marito, svenni. Fui portata in ospedale accanto a mia figlia ferita e quando ritornai cosciente il trauma mi impedì di muovermi. Mio marito era effettivamente morto sotto i muri crollati ed era finito incastrato tra le radici di un enorme gelso divelto dalle bombe. Ci fu una grande gara di solidarietà fra tutti noi: i feriti ed i morti, a mano a mano che venivano estratti, erano portati all’ospedale o al ricovero secondo la necessità o la vicinanza. Nei giorni seguenti non riuscimmo a reperire le casse per le salme, tanto che molte di queste furono costruite con legno qualunque e si usò perfino il legno delle cassette dei pomodori. I corpi, dopo una decina di giorni, ridotti in uno stato facilmente immaginabile, vennero portati al cimitero e si dovette entrare dalla parte posteriore, attraverso gli squarci fatti dalle bombe.

Elia Lori:

Ero seduto vicino ad un albero con un mio amico, sentimmo l’allarme ed io mi rifugiai nella buca antischegge mentre il mio amico e mio papà che dormiva rimasero vicino all’albero. Le buche antischegge erano delle trincee a forma di angolo retto coperte di terra per meglio ripararsi dalle schegge delle mitragliatrici e degli aerei. Nella buca io sentii tremare la terra. Credetti fossero state le mitragliatrici e fuori vidi volare due gambe di donna e una bambina mentre veniva sepolta dalla terra. Capii che una bomba aveva centrato l’altra parte della buca. Il mio amico era morto e mio padre ebbe un trauma credendo che fossi io perché quello portava calzoni e scarponi uguali ai miei. Quando il bombardamento finì, tornammo in città e ci si presentò la visione drammatica degli scampati laceri e anneriti dalle esplosioni che emergevano dalla foschia del fumo e della polvere; avevano gli occhi cerchiati di scuro per le emorragie interne del globo oculare e apparivano come tanti fantasmi.

171 vittime. Nomi noti (tra parentesi età): Giuseppina Adorni (39), Sergio Alberoni (14), Attilia Alfieri (11), Elvira Allegri (54), Giuseppe Ampollini (54), Teresa Avanzi (54), Angelica Azzena (39), Maria Azzena (nn), Ines Baffoli (59), Antonio Bancalari (42), Albino Barabaschi (52), Ida Barbieri (52), Teresa Barbieri (54), Vilma Barella (21), Celesta Bargazzi (73), Zoe Baroni (55), Dante Barsotelli (36), Giuseppe Battaglioli (70), Giovanni Battistini (63), Maria Benassi (26), Guerrino Benecchi (48), Clotilde Beretta (69), Linda Beretta (81), Anna Maria Bergamaschi (6), Rina Bergamaschi (39), Ines Bergonzi (56), Zoraide Bertolazzi (61), Giuliano Bettini (14), Delfina Bianchi (44), Bice Bianchi (26), Giorgio Bianchi (13), Guido Bianchi (15), Licinia Bianchi (30), Luigi Bianchi (60), Rosaria Bianchi (22), Rosa Bianchi (nn), Teresa Bianchi (82), Ida Binda (56), Irma Binda (72), Carlo Borghetti (65), Aldo Bottazzi (4), Carlo Bottazzi (nn), Giulia Bracchi (57), Elsa Braceschi (37), Fabrizio Buttinelli (23), Alfonso Calani (81), Agostina Calci (32), Enrico Calci (61), Emilia Campagnoli (61), Bice Campanini (51), Maria Caraffini (25), Carlo Cassi (53), Goffredo Cassi (60), Pompilio Cassi (50), Antonio Castellano (30), Giuseppe Ceccherini (72), Maria Cenni (nn), Gino Ceriati (44), Alfredo Cola (52), Maria Collasanta (37), Ferdinando Comune (37), Emilia Conti (16), Marcellina Conti (74), Marcello Copelli (26), Angelo Corbellini (18), Ines Costa (nn), Maria Baruffati (nn), Ida Cropera (31), Ada Dall’Aglio (29), Giuseppe Dall’Aglio (76), Nella Dall’Aglio (38), Ermelinda Dall’Asta (62), Pietro Dall’Orto (61), Albertina Del Nevo (43), Delcisa Del Nevo (32), Dante Denti (61), Angelo Devodier (62), Giuseppe Dossena (56), Dante Donari (36), Francesco Fantoni (89), Esterina Federici (20), Amos Ferrari (67), Paride Ferrari (55), Pietro Fontana (77), Adelaide Frati (72), Carla Frati (6), suor Maria Frazzi (37), Irene Gambarini (45), Paolo Gesuato (31), Luigi Ghelfi (68), Silvio Giordani (40), Zaira Granelli (55), Maria Greci (74), Giovanni Invernizzi (25), Luigi Lasagna (1), Francesca Laurenti (79), Guglielmo Leporati (33), Marco Liboj (47), Giuseppe Longhi (35), Onesta Lori (49), Maria Maffini (16), Aldo Malchiodi (31), Emilio Malchiodi (83), Primo Malchiodi (54), Eliseo Mangia (44), Cesarina Marasi (65), Adele Marchesi (77), Ennio Marchetti (7), Dario Marchignoli (60), Paolo Marcotti (45), Cleofe Mari (49), Carlo Marocchi (83), Vincenzo Marsicano (57), Erminio Martignoli (78), Alfredo Masoli (69), Italo Massari (54), Ernesto Mattioli (58), Amadio Montagna (77), Giuseppe Nappini (50), Umberto Palazzi (66), Albino Panigari (59), Carmela Panigari (24), Vera Patroni (19), Albertina Pertusi (39), Attilio Pertusi (47), Enrica Pertusi (20), Maria Pizzaferri (54), Giuseppe Plano (89), Achile Platapiana (78), Donnina Rabaglia (77), Ermelinda Rabaglia (81), Giulio Rainieri (66), Bruno Ramenzoni (30), Rosa Rastelli (49), Antonio Ricolfi (12), Esterina Rizzi (21), Irene Roncelli (46), Ermelinda Rossi (80), Vittorina Rossi (37), Giustina Saglia (88), Maria Scalzatto (nn), Antonio Scodino (70), Athos Simoncini (38), Berenice Spigaroli (65), Giuseppe Talignano (22), Umberto Tanzi (39), Primo Tedaldi (57), Vittoria Tiscornia (48), Antonio Tricomi (54), Agar Verderi (30), Giovanni Verdelli (70), Mario Villa (47), Valentina Villani (64), Renata Wellenfeld (31), Olga Zaninoni (42), Antonio Agostino Zunino (53)

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