A partire dal 13 gennaio 1945, per decreto del Capo della Provincia di Parma, Antonio Cocchi, si attuò la trasformazione dei ristoranti in mense collettive di guerra; un provvedimento che riguardò tutto il territorio parmense. Ai locali selezionati per questo scopo si vietò la libera somministrazione di vivande calde e fredde, e subirono l’immediato sequestro di ogni bene: gli arredi, la biancheria, le stoviglie, gli strumenti di cucina, ma anche le fonti energetiche, quindi legna e carbone; tutto fu messo a disposizione per il funzionamento della mensa collettiva di guerra. Questa operazione rientrava nelle misure adottate per contenere e limitare il fenomeno della speculazione sul costo dei generi alimentari e il ricorso alla borsa nera[1]. I ristoratori erano quindi costretti per legge a servire i pasti a prezzi calmierati, a seconda della categoria a cui appartenevano: le mense riservate alle forze armate erano le più care, ma con il pasto più abbondante, 25 Lire per “una minestra asciutta o in brodo, un secondo, un contorno, un formaggio, una frutta”[2]. I ristoranti che rientravano nella seconda categoria di mense servivano il pasto al costo fisso di 23 Lire, mentre nella terza categoria si spendevano 18 Lire per avere, in entrambi i casi, “una minestra asciutta o in brodo, un secondo, un contorno, una frutta”. La quarta categoria era quella delle mense popolari, che somministravano un pasto a 12 Lire che prevedeva “una minestra asciutta o in brodo, un secondo, un contorno”. Gli orari di apertura andavano dalle 12 alle 14.30 per il pranzo e dalle 18 alle 19.45 per la cena, salvo imprevisti dovuti ai bombardamenti: “nel caso di allarme aereo pesante le mense inizia[va]no le somministrazioni 15 minuti dopo il segnale di cessato o limitato pericolo”[3]. Il Dopolavoro Provinciale gestiva il sistema delle mense collettive: controllava i locali, ispezionava il cibo e poteva sanzionare gli esercenti che non fossero in regola[4]. Ogni settimana, all’interno di una turnazione programmata, era previsto il giorno di riposo per ciascuna mensa, segnalato sulla stampa a disposizione della popolazione. A Parma vennero messe in funzione una quindicina di mense collettive di guerra e il Dopolavoro poteva decidere in qualsiasi momento se trasformare ulteriori ristoranti o trattorie: gli esercenti dovevano rimanere a disposizione delle autorità. Il servizio continuò anche oltre la fine della guerra.
Di seguito l’elenco delle mense collettive di guerra a Parma:
Mense collettive di guerra Indirizzo Categoria Prezzo
Ristorante Button | Vicolo San Vitale n.4 | riservata alle Forze Armate Italo Germaniche | 25 Lire |
Ristorante Coroncina | Via Volta Alessandro | Seconda | 23 Lire |
Ristorante Macina | Via Mistrali | Seconda | 23 Lire |
Ristorante Principe | Piazzale Battisti | Seconda | 23 Lire |
Ristorante S. Ambrogio | Via S. Ambrogio | Seconda | 23 Lire |
Ristorante Roma | Via Roma | Terza | 18 Lire |
Trattoria Concari | Via Emilia Ovest | Terza | 18 Lire |
Ristorante Fontana | Piazzale del carbone | Terza | 18 Lire |
Ristorante Libertas | Via XX Marzo | Terza | 18 Lire |
Trattoria Corrieri | Via Cocconcelli | Terza | 18 Lire |
Trattoria Leonida | Piazzale Inzani | Terza | 18 Lire |
Trattoria Aurora | Via Mistrali | Terza | 18 Lire |
Trattoria Rossilini | Via Emilia Est | Terza | 18 Lire |
Ristorante Giardinetto | Borgo S. Chiara n.8 | Seconda | 23 Lire |
Ristorante Toscano | Via Garibaldi n.9 | Terza | 18 Lire |
Istituti Femminili Raggruppati | Borgo Regale n. 24 | A | 12- 10 Lire |
Convitto “Maria Luigia” | Borgo Lalatta n.14 | A | 12- 10 Lire |
Casa della Madre e del Fanciullo | Via Corridoni n. 2 | B | 12- 10 Lire |
[1] Motivi. Fino in fondo, In Gazzetta di Parma, 17/01/1945, p.2.;
Decreti del Duce per la costituzione delle commissioni di requisizione dei prodotti agricoli e per le costituzioni delle Cooperative comunali di consumo fra i lavoratori, in Gazzetta di Parma, 18/01/1945 (seconda edizione), p.1.
[2] Il Decreto del Capo della Provincia per l’istituzione delle mense collettive di guerra, in Gazzetta di Parma, 15-01-1945, p.2, cit.
[3] Ibidem, cit.
[4] Mense collettive di guerra. Chiusura per Infrazione, in Gazzetta di Parma, 28-01-1945, p.2.