LA PRIGIONIA DEGLI IMI E IL SECONDO “NO”
Nella bacheca: oggetti appartenuti ad internati militari del Parmense
ASCOLTA L’AUDIO RACCONTO: LA VITA NEI CAMPI DI PRIGIONIA
ASCOLTA L’AUDIO RACCONTO: IL LAVORO COATTO
Nella bacheca: documenti appartenuti agli IMI Gino Ravanetti, Pietro Crimanti e Pietro Cavazzini
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Nella bacheca:
In questo tavolo si può osservare uno spaccato della vita dei Lager. Da una parte gli acquerelli degli ufficiali del campo di Wierzendorf (Spagnoli e Ponzi) che testimoniano il paesaggio quotidiano degli internati, composto dalle baracche del campo, dai reticolati e dalle torri di guardia. Dall’altro lato si possono osservare documenti che accompagnavano la quotidianità degli IMI soldati destinati al lavoro, come il “passaporto” dell’internato Corrado Zanichelli e i taccuini e i diari “clandestini” in cui molti riversavano i propri pensieri (quelli esposti appartengono all’internato Pietro Crimanti). In tutto ciò si immergeva il foglio della propaganda fascista “il buon Messaggero” che tentava di edulcorare la prigionia degli IMI invitandoli alla collaborazione con la Germania e all’adesione alla Repubblica sociale italiana.