Casa della Madre e del Fanciullo

La Casa della Madre e del Fanciullo di Parma nel quartiere dell’Oltretorrente[1] la cui costruzione iniziò nel settembre 1939, entrò in funzione dalla fine del 1941. Si trattava di un edificio che racchiudeva al suo interno diversi servizi[2], prima dislocati in diversi punti della città, che erano promossi dall’Opera Nazionale maternità e Infanzia: l’asilo nido (0-3 anni) per i figli della classe operaia, il refettorio materno per le madri che allattavano, un consultorio ostetrico e pediatrico, un punto di distribuzione gratuita di latte materno e un ricovero con diversi letti per le madri rimaste sole in situazioni precarie. Durante la guerra diventò la sede di confezionamento e spedizione dei pacchi, organizzato dalla Croce Rossa Italiana, da inviare ai prigionieri militari dislocati nei campi di prigionia in Germania[3]; inoltre continuò la sua opera di beneficienza nei confronti di bambini e madri indigenti. Dal 27 novembre 1944 il refettorio al suo interno fu trasformato in mensa popolare “di categoria B”, distribuendo pasti al prezzo calmierato di 12 Lire[4].

[1] La Casa della Madre e del Fanciullo sorgerà presto nell’Oltretorrente, in Corriere Emiliano (III edizione), 9/05/1939, p.4.

[2] Il cronista e lo stilografo girano Parma. Per la tutela della razza: la Casa della Madre e del Fanciullo, in Corriere Emiliano, 25/02/1937, p.4.

[3] Spedizione pacchi ai militari in Germania, in Gazzetta di Parma, 09/01/1944, p. 2.

[4] Dopolavoro provinciale. Apertura della mensa collettiva B, in Gazzetta di Parma, 25/11/1944, p.2.

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