A partire da gennaio 1940[1] ogni cittadino parmigiano entra in possesso della Carta Annonaria, un doppio foglio intestato individualmente che consentiva di comprare i vari generi alimentari dai negozi autorizzati oppure di pagare i pasti presso ristoranti e trattorie. Ad ogni genere alimentare e di prima necessità corrispondeva un numero, la quantità che si poteva prelevare era calcolata mensilmente e variava a seconda della disponibilità del bene stesso. Gli spacci alimentari erano autorizzati a vendere i salumi, le uova ma non le carni suine o bovine, che erano distribuite esclusivamente dalle macellerie. I bambini fino ai 3 anni avevano diritto ad una razione maggiore di uova, zucchero e marmellata. L’Ufficio Annonario del Comune di Parma, che dal febbraio 1940 trova sede in via San Nicolò n.17 presso i locali del Dopolavoro Provinciale, provvedeva alla distribuzione delle tessere per i cittadini[2], che erano tenuti a prenotare i beni razionati presso i negozi autorizzati entro il 27 del mese. Gli esercenti dovevano consegnare al Comune i buoni di prelevamento dei clienti entro il 3 del mese e subivano rigidi controlli per contrastare speculazioni. Ogni volta che si trovava un esercente non in regola la notizia veniva riportata con grande enfasi sulla stampa locale, perché servisse come monito ai potenziali trasgressori. Nel marzo 1945 un macellaio con gli esercizi in Via Tommasini e Via La Spezia veniva multato con 600.000 lire e il ritiro della licenza per aver rifornito di carne alcuni ristoranti applicando un prezzo maggiorato rispetto ai valori fissati, che venivano pubblicati con cadenza regolare sulla stampa locale[3]. Per la distribuzione dei salumi ogni mese gli uffici dell’Annonario selezionavano quattro spacci cittadini tra quelli autorizzati, due a Parma Ovest e due a Parma Est, che venivano abilitati alla vendita[4]. Negli ultimi mesi di guerra, in seguito alla diffusa distruzione provocata dalle incursioni aeree in varie zone della città, si provvide a dirottare i clienti dei negozi sinistrati dalle bombe su altri esercizi autorizzati.
Elenco spacci autorizzati:
Morandi Nella | Via F. Crispi 41 |
Romenghi Eligio | Via XXII Luglio 11 |
Frigeri Bruna | Via Nino Bixio 83 |
Tommasini Fausto | Via Damiano Chiesa 2 |
Bonassi Leopoldo | Via Farini 14 |
Guareschi Artemina | Via Garibaldi 57 |
Del Soldato Delio | P.zza 28 Ottobre 2 |
Ferrari Anella | Via 24 maggio 32 |
Villa Luigi | Via M. D’Azeglio 104 |
Baiardi Alfredo | Via Farini 60 |
Salvini Moglia | Via Mazzini |
Gelati Ubaldo | Via Farini 48 |
Ambri Luigi | Via Nino Bixio 112 |
Barilla Fratelli | Via Farini 13/15 |
Del Monte Fratelli | Via Costituente 38 |
Fontana Redento | Via Garibaldi 49 |
Lusuardi Enrico | Via Massimo D’Azeglio 25 |
Monici Agesilao | Via Emilia Ovest 24 |
Pedrazzi Gino | Via Trento 22 |
Pelosi Emilio | Via Nino Bixio 14 |
Pelosi Emilio | Via Saffi 37 |
Scaccaglia Enrico | Via Solferino 26 |
Cooperativa di Consumo | Via Emilia Est 2 |
Cooperativa di Consumo | Via Garibaldi 24 |
Cooperativa di Consumo | Via XXII luglio 3 |
Cooperativa di Consumo | Via Massimo D’Azeglio |
Cooperativa di Consumo | Via Farini |
Cooperativa di Consumo | Borgo Roma |
Cooperativa di Consumo | Viale Tanara |
Ditta Canova | Via Emilia Ovest 29 |
[1] Modalità per l’utilizzazione della Carta Annonaria. La distribuzione si è già iniziata nel Comune di Parma, in Gazzetta di Parma, 9/01/1940, p.4.
[2] La nuova sede dell’Ufficio Annonario Comunale, in Gazzetta di Parma, 16/02/1940, p.4.
[3] 600.000 lire di multa a un macellaio disonesto, Gazzetta di Parma, 29/03/1945, p.2.
[4] ANNONARIA Spacci autorizzati per salumi, in Gazzetta di Parma, 04/11/1942, p.2.