Via Antonio Cocconcelli, 10
Il cinema Pace nasce ufficialmente nel 1937 quando il direttore del Cinema Centrale, Carlo Morelli, affitta il ricreatorio dell’Istituto delle Piccole Figlie del Sacro Cuore all’angolo tra Via Antelami e Via Cocconcelli (allora via Balbo) nel quartiere Oltretorrente. Il locale era costituito da una piccola galleria e da una platea da circa 350 posti, le proiezioni si svolgevano al chiuso o nel giardino delle suore; il nome Pace venne suggerito da una religiosa per celebrare la fine della guerra d’Africa[1]. Il cinema iniziò le proiezioni nel 1938 con il film Il dottor Antonio (E Guazzoni 1937); su un documento del Ministero della Cultura Popolare, riportato nel volume di Giuseppe Calzolari, si legge in merito alla sua programmazione: “in detto ricreatorio festivo è stato fabbricato un vasto salone che serve per adunanze e che si vorrebbe adibire a pubblico cinematografico per proiettare alle iscritte e alle lor famiglie film specialmente educativi ed istruttivi. Ciò per attirare maggiormente le giovani e, se possibile, per avere un po’ di mezzi per il ricreatorio. Questo risponde anche ai desideri del Duce e del Papa che vogliono pellicole educative”[2]. Interessante notare come, vista la sua particolare location, questo cinema sia categorizzabile come una sala “destinata alle ragazze” con prezzi popolari che variavano agli 80 centesimi a 1,20 lire. Questa sala rimarrà attiva, pur con temporanee chiusure dovute anche ai bombardamenti alleati, durante la guerra nonostante il difficoltà ad armonizzare le direttive per l’oscuramento antiaereo e la necessità di aspettare il buio per garantire la proiezione: gli spettacoli iniziavano infatti alle 18.00 e terminavano alle 21,30. Nel luglio 1942 viene proiettato “per il popolo dell’Oltretorrente” il documentario Luce Bandiera bianca a Tobruk alla presenza del federale locale; La Gazzetta di Parma descrive così l’evento di propaganda: “durante il film, manifestazioni schiette e spontanee si sono levate dalla folla all’indirizzo dei nostri soldati vittoriosi [..] il segretario federale ha lasciato il cinema Pace tra il rinnovarsi delle acclamazioni all’indirizzo del duce”[3]. Tra i film in programma durante la guerra si segnalano la commedia con Eduardo De Filippo A chi servono i quattrini? (E. Pratelli, 1942) e lo storico Un garibaldino al convento (V. De Sica, 1942). Il 30 marzo 1945, a pochi giorni dalla Liberazione, il cinema Pace persegue nella sua missione propagandistica proponendo anacronisticamente il film coloniale Luciano Serra pilota (G. Alessandrini, 1938).
[1] G. Calzolari, I cinematografi di Parma: 100 anni di cinema a Parma 1880-1980, S.E.G.E.A. Editore, Parma, 1988, p. 158.
[2] Ibidem
[3] “Bandiera Bianca a Tobruk proiettato al Pace. Il federale tra il popolo dell’Oltretorrente”, La Gazzetta di Parma, 10 luglio 1942.