Cinema Lux

Piazzale Bernieri, 3

A pochi passi da Piazza Garibaldi, il Cinema Lux viene inaugurato nel 1913 sotto la denominazione di “teatro”: questo stabile presenterà inizialmente un palinsesto alternato tra proiezioni e spettacoli di varietà per poi concentrarsi solamente sull’intrattenimento filmico. Altra caratteristica di questo storico locale è l’adozione di una programmazione continua, cioè aperta anche nei mesi estivi. Nel corso degli anni Venti, il Lux proietterà le comiche di Charlie Chaplin e Buster Keaton e kolossal come Ben-Hur (F. Niblo, 1925). Nei primi anni Trenta investirà nella riconversione al sonoro proiettando commedie hollywoodiane e gangster movies. In concomitanza con l’ingresso dell’Italia nella Seconda guerra mondiale, verranno proiettati il classico dell’orrore Frankenstein (J. Whale, 1931) e il suo seguito La moglie di Frankenstein (J. Whale, 1935). Il cinema rimarrà aperto per tutta la durata del conflitto proponendo film tedeschi come La città d’oro (V. Harlan, 1942) e il kolossal Il barone di Münchausen (J. von Báky 1943), oltre all’esordio di Luchino Visconti Ossessione (1943). Nei primi mesi del 1945 verranno proiettati ancora film legati alla cinematografia di regime come Maddalena zero in condotta (V. De Sica, 1940) e Fedora (C. Mastrocinque, 1942) mentre, a ridosso della Liberazione, va segnalato l’immediata introduzione in palinsesto di pellicole hollywoodiane arrivate insieme alle truppe alleate, tra cui Agguato ai Tropici (J. Huston, 1942) e La signora acconsente (M. Leisen, 1942).

Il cinema Lux ospitò anche uno dei ricoveri antiaerei istituiti in città.

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