Viale Tanara Faustino, 5
Il Cinema Roma viene aperto nel 1936 con il nome di Cinema Estivo, sulla stessa superfice l’anno successivo venne edificata la struttura del vero e proprio Cinema Roma: il locale era quindi dotato sia di una sala interna che di uno spazio esterno per gli spettacoli. La possibilità di proiettare al chiuso o all’aperto divenne un motivo di richiamo commerciale: nel 1945 questo esercizio veniva pubblicizzato come il “locale più fresco di giorno completamente aperto di sera”[1]. Nel 1938 il proprietario e manager proprietario Virginio Vescovini chiese un prestito bancario di 120.000 per “migliorare l’attrezzatura”[2], la sala inizialmente era solo dotata di platea e venne quindi arricchita con una gradinata. Durante il conflitto, il cinema Roma programmerà classici statunitensi come Ombre Rosse (J. Ford, 1939) e Biancaneve e i sette nani (D. Hand, 1937) e commedie nazionali come Grandi Magazzini (M. Camerini, 1937). Questa sala rimarrà attiva anche durante l’occupazione tedesca e, nel febbraio antecedente alla Liberazione, proietterà ancora pellicole di regime come I tre aquilotti (M. Mattioli, 1942), film di guerra su soggetto di Vittorio Mussolini con un giovanissimo Alberto Sordi, e l’avventura fantastica La corona di ferro (A. Blasetti, 1941).
[1] G. Calzolari, I cinematografi di Parma: 100 anni di cinema a Parma 1880-1980, S.E.G.E.A. Editore, Parma, 1988, p. 148.
[2] B. Costa (a cura di), Finanziare un sogno: le fonti per la storia del cinema nell’archivio storico di Intesa San Paolo, Milano, 2018, p. 25.