Negli anni Trenta del secolo scorso, nel territorio parmense proliferano sempre di più arene estive e cinema all’aperto. Tra i vari, come il Cinema Farnese, si distingue il Teatro Verdi, nel piazzale della stazione ferroviaria, omaggio al compositore Giuseppe Verdi (nonostante non fosse uno spazio destinato alla lirica). Di particolare successo per la sua estetica, tavolini con poltroncine e servizio al tavolo per le consumazioni, offre un entertainment serale all’aperto, anche in caso di maltempo grazie ad un telone mobile, con una programmazione di spettacoli di varietà, proiezioni cinematografiche e concerti. Il Corriere Emiliano promuove l’inaugurazione del 27 giugno 1934, riconoscendone uno sceltissimo programma di arte varia[1].
Allo scoppio della guerra le attività di spettacolo generalmente vengono ridotte, ciononostante la stagione del Verdi non subisce troppi arresti ed inizia il 6 giugno con Vorrei Volare (Anthony Kimmin, 1938), film tragicomico su un pilota dell’aeronautica. Fino al 1943 numerose pellicole, italiane ma anche estere, vengono proiettate, come ad esempio Susanna (Howard Hawks, 1938) e Palscoscenico (Gregory La Cava, 1937) con Katherine Hepburn o alcuni film di Nazzari. Nel 1942, con la separazione delle due arene, Cinema Verdi e Teatro Verdi Estivo, si proietta Oltre l’amore (Carmine Gallone, 1940) che era stato il film d’esordio per il Teatro Farnese.
Nonostante un buon numero di sale ancora capaci di ospitare il pubblico parmigiano nel ‘43 il Verdi ospita spettacoli di compagnie dialettali e solo qualche saltuaria proiezione.
Tra la primavera e l’estate del ’44, il Verdi, vicinissimo alla Stazione Ferroviaria, viene completamente distrutto dai bombardamenti.
[1] Corriere Emiliano, 27 giugno 1934, https://archiviogazzettadiparma.medialibrary.it/media/schedadl.aspx?id=19340627-179-0151
(ultima consultazione gennaio 2023)