In strada Farnese 17 sorgeva una villa di proprietà della famiglia del conte Avogadro Fabrizio, chiamata Villa Avogadro-Cappello o anche Villa “La Pellegrina”, per l’Oratorio dedicato a Santa Maria Pellegrina all’interno della Cappella privata. Il palazzo nobiliare fu spesso al centro delle cronache mondane per le feste e le serate benefiche che vi si organizzarono prima della guerra[1]. La “Gazzetta di Parma” il 5 maggio 1944 evidenziava l’incancrenirsi del problema degli sfollati per i bombardamenti, facendo notare come ci fossero numerosi edifici notabili, tra cui proprio Villa Avogadro, che presentavano molti locali vuoti, una vera vergogna in tempi in cui tante famiglie erano rimaste senza alloggio[2]. I soldati tedeschi, forse leggendo queste righe, qualche giorno dopo inoltravano la richiesta al Podestà di Parma di impossessarsi di Villa Avogadro per stabilirvi un proprio presidio medico. Il pianterreno della villa era, dal 1943, la sede della ditta di Assicurazioni Milano i cui uffici, secondo gli ordini del Comando tedesco, avrebbero dovuto trasferirsi in via Po, presso l’Orfanotrofio, dove si trovava una sede dell’ospedale militare tedesco. Il capitano tedesco sollecitava dunque il Podestà di Parma nell’informare l’amministrazione dell’Orfanotrofio di questa novità[3]. Da queste note possiamo comprendere la volontà, da parte del Comando Tedesco, di mantenere un controllo capillare del territorio circostante la città di Parma. Allestire nuovi posti dove acquartierare le proprie truppe, tenere liberi nuovi spazi in caso di bombardamento e danneggiamento di quelli già occupati, erano scelte che facevano parte di una precisa strategia militare e politica.
[1] Nella vita mondana, La festa benefica alla Villa Avogadro, La Gazzetta di Parma, 1-07-1926, p.2.;
La recita di stasera pro Infanzia Abbandonata, Gazzetta di Parma, 4-07-1926, p. 1.
[2] Guai di tutti i giorni e sensati suggerimenti di una lettrice, in Gazzetta di Parma, 5-05-1944, p.2.
[3] Nota del 17-05-1944 Comando di Piazza Parma, Oggetto: Sgombero.