Ricerca e realizzazione schede a cura di Giovanni Facchinetti
Per il lavoro di ricerca un ringraziamento speciale va al team dell’Archivio Storico del Comune di Parma (ASCPR), in particolare a Francesca Speculati, Francesca Belmessieri, Matteo Fornari per l’assidua e simpatica collaborazione.
Per aver agevolato l’accesso agli Archivi scolastici e l’acquisizione di documenti storici si ringraziano: Cristiano Dotti, Antonino Candela, Lucia Fontani, Pier Paolo Eramo, Rosanna Greci, Elisabetta Botti, Daniela Dagli Alberi, Gianluigi Del Forno, Emanuela Colombi, Federica Dallasta, Maurizio Olivieri, Antonio Tagliavini, Stefano Agostini, Giuseppe Tatalo, Maurizio Foglia, Antonella Mainotti.
Il quadro degli Istituti scolastici a Parma:
SCUOLE ELEMENTARI URBANE | UBICAZIONE |
“Pietro Cocconi” | Strada Imbriani |
“Filippo Corridoni” | V.le Maria Luigia |
“Pietro Giordani” | Via Paciaudi |
“Angelo Mazza” | P.le San Sepolcro con sez. staccata in Via Saffi |
“Jacopo Sanvitale” | Strada al ponte Caprazucca e v.lo San Marcellino |
SCUOLE ELEMENTARI SUBURBANE* | |
“Oreste Boni” | str. Di Langhirano incrocio via Montanara |
“Paolo Racagni” | Via L. Marchesi, Cornocchio |
“Michele Vitali” | Str. Emilia est (angolo via Scarabelli Zunti), dopo “Portone di San Lazzaro” |
Virginio ed Erminio Violi | Strada ponte alto (oggi Via Venezia 110, verso via Mantova) |
*Non sono prese in considerazione le scuole elementari speciali per “oftalmici o tracomatosi” e per “anormali psichici”. Neppure le scuole elementari attive nei Comuni di Cortile San Martino, San Pancrazio, Golese, San Lazzaro, Vigatto: solo con il decreto di ampliamento del 1943 entrano a far parte del Comune di Parma.
SCUOLA MEDIA UNICA (a partire dal 1940) | |
Scuola media A | Str. U. Benassi |
Scuola media B | P.le Santa Fiora |
Scuola media C | B.go Parmigianino c/o Istituto Magistrale |
SCUOLE SECONDARIE | |
Liceo Ginnasio “G.D. Romagnosi” | v.le Maria Luigia |
Liceo scientifico “G. Marconi” | P.le A. Rondani, dal 1941 in P.le San Francesco |
Istituto Tecnico “M. Melloni” | Str. Farini |
Istituto Magistrale “A. Sanvitale” | Via M. Melloni |
Scuola di avviamento professionale “P. Giordani” | V.le Umberto I (dal 1944 denominato V.le del Popolo, oggi Stradone Martiri della libertà) |
Scuola tecnica industriale | Str. U. Benassi |
Conservatorio di Musica “A. Boito” | Via del Carmine |
Istituto d’ Arte “P. Toschi” | V.le P. Toschi |
Convitto Nazionale “Maria Luigia” | B.go Lalatta |
CONVITTI, COLLEGI, ISTITUTI PRIVATI | |
Collegio Convitto Dame Orsoline | Via al Collegio orsoline |
Conservatorio delle Luigine | B.go Valorio, via Bixio, B.go del Naviglio |
Istituto Salesiano San Benedetto | P.le San Benedetto |
Istituto “La Salle” (Fratelli delle Scuole Cristiane) | Via Scutellari |
Istituto “Laura Sanvitale” | P.le Sanvitale |
Maggio 1940. Con Ordinanza datata 21/05 il Ministero dell’Educazione nazionale anticipa di 15 giorni il termine delle lezioni, al 31 maggio, e chiude l’anno scolastico in modo affrettato e anomalo (i vari tipi di esami sono sostituiti quasi completamente da scrutini). Che sulle disposizioni ministeriali incidano i venti di guerra che il governo fascista sta febbrilmente agitando sulla nazione nella seconda metà di maggio, lo si intuisce da temi e toni delle pagine dei quotidiani, ma soprattutto dal contesto dell’attività legislativa del periodo: la Legge 21 maggio 1940, n. 415 porta il titolo Organizzazione della nazione per la guerra; come pure la Legge 24 maggio 1940, n. 461 Disciplina dei cittadini in tempo di guerra.
Per gli oltre 6 mila alunni delle scuole elementari e per i circa 4 mila studenti delle varie scuole medie di Parma le vacanze iniziano in anticipo; e con le vacanze un periodo di guerra che segnerà negli anni successivi, con intensità diverse a seconda dell’andamento delle vicende belliche, anche l’organizzazione scolastica e l’attività didattica degli istituti cittadini.
Quindi per l’Italia è di nuovo tempo di guerra: per la popolazione è un evento certamente straordinario, ma non così eccezionale, se si considera che dal 1935, prima con l’attacco all’Etiopia, poi con la partecipazione alla guerra civile spagnola, infine, con la conquista dell’Albania, gli italiani le guerre le fanno da tempo. E sempre affiancate da una capillare e martellante propaganda che, mescolando un imperialismo aggressivo orgogliosamente esibito a un sentimento di nazionalità umiliata pronto al riscatto, plasma efficacemente l’opinione pubblica e penetra facilmente nelle aule scolastiche. D’ora in poi, per gli studenti delle scuole italiane, le istruzioni di protezione antiaerea e di protezione con le maschere antigas, introdotte a partire dal 1935, non saranno soltanto un occasionale gradevole diversivo.
Quella che viene annunciata il 10 giugno 1940 contro le “potenze affamatrici” è per l’Italia una guerra che, paradossalmente, in più occasioni viene definita dai vertici del fascismo come “guerra di liberazione” (dal predominio inglese nel “nostro” Mediterraneo) e di “resistenza” (contro le sanzioni delle plutocrazie occidentali). Nel contesto di questa nuova guerra, il lungo esperimento di pedagogia politica di massa del fascismo per irregimentare i giovani e per educarli alla guerra trova ulteriore slancio e un cruciale banco di prova. La scuola diventa l’avanguardia del “fronte interno”.

Di seguito una panoramica su “le scuole di Parma durante la Seconda guerra mondiale” organizzata per anno scolastico: